Israele, scontri tra polizia e manifestanti anti-accordo
Manifestanti si sono scontrati con la polizia durante una protesta contro un accordo sugli ostaggi a Gerusalemme. Lo riferisce il Times of Israel. Secondo una dichiarazione della polizia, tre manifestanti sono stati arrestati per disturbo dell'ordine pubblico e per aver danneggiato veicoli in transito durante la protesta. Uno degli arrestati avrebbe utilizzato spray al peperoncino contro altri manifestanti. I dimostranti avrebbero bloccato il traffico, compresi i veicoli di emergenza, e appiccato un incendio al centro della strada, ha aggiunto la dichiarazione. Gli oppositori dell'accordo annunciato ieri sostengono che i suoi termini potrebbero mettere a rischio la sicurezza nazionale, rilasciando un numero significativo di palestinesi condannati per terrorismo, lasciando alcuni ostaggi a Gaza e permettendo ad Hamas di rimanere operativo.
Media: "Rilascio ostaggi lunedì mentre Trump si insedia"
Secondo alcuni funzionari israeliani, citati dai media nazionali, è molto probabile che il rilascio degli ostaggi avvenga lunedì 20, mentre il presidente Usa eletto Donald Trump si insedia alla Casa Bianca. La votazione sull'accordo del governo e del gabinetto israeliani prevista per domani continuerà fino a sabato, è stato spiegato, quindi è molto ragionevole pensare che il primi tre rapiti vengano rilasciati lunedì e non domenica.
Ben Gvir: "Se l'accordo viene approvato ci dimettiamo"
«Se l'accordo sul rilascio dei rapiti sarà approvato, presenteremo lettere di dimissioni e non faremo parte del governo. Ritorneremo a far parte dell'esecutivo se la guerra a Gaza riprenderà», ha dichiarato il ministro israeliano della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, fermamente contrario all'accordo tra Israele e Hamas. Secondo Channel 12, il governo è pronto a rinviare la votazione sull'accordo a sabato sera, quindi l'attuazione potrebbe slittare a lunedì. I ministri si incontreranno come previsto domani ma la riunione proseguirà sabato sera. Dopo il voto gli oppositori avranno 48 ore per presentare ricorso alla Corte Suprema.
Media: "Ben Gvir si è dimesso"
Lo stretto collaboratore del primo ministro Benyamin Netanyahu, Natan Eshel, ha annunciato che il ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben Gvir, contrario all'accordo, si è dimesso dal governo. Lo riferiscono i media israeliani. Ben Gvir ha detto che intorno alle 21 israeliane rilascerà unìimportante dichiarazione, ma non si sa se riguarda effettivamente le presunte dimissioni.
Hamas: l'intero accordo verrà firmato questa sera
Una fonte di Hamas ha dichiarato questa sera al sito d'informazione palestinese Shebakt Quds che tutte le controversie e le interpretazioni che Israele ha suscitato riguardo ad alcune clausole dell'accordo sono state risolte. L'intero accordo verrà firmato questa sera. Lo riferisce Walla.
Blinken: ci aspettiamo che l'accordo Gaza parta domenica
«Ci aspettiamo che l'accordo Gaza parta domenica». Lo ha detto Antony Blinken in un briefing con la stampa al dipartimento di Stato. Il segretario è stato interrotto da una manifestante che ha accusato l'amministrazione Biden di «genocidio a Gaza».
Israele ha preso di mira un luogo a Gaza dove è tenuta in ostaggio una donna
Dopo aver accettato la tregua la scorsa notte, Israele ha preso di mira un luogo a Gaza dove è tenuta in ostaggio una donna. Lo ha detto un portavoce dell'ala armata di Hamas, secondo quanto riportato da Sky News. «Dopo aver annunciato l'accordo, l'esercito nemico ha preso di mira un luogo in cui si trovava una delle prigioniere della prima fase dell'accordo previsto», ha precisato Abu Obeida delle Brigate al Qassam in una dichiarazione, che sembra suggerire che Israele abbia usato un attacco aereo. «Qualsiasi aggressione e bombardamento in questa fase potrebbe trasformare la libertà di un prigioniero in tragedia», ha aggiunto.
Ue: valuteremo intesa Gaza sul campo, fatti e non parole
«L'accordo sul cessate il fuoco a Gaza permette al seme della speranza di germogliare, ma quel che vedo è che ce sono già diverse versioni. Spero che si giunga ad un'unica versione. Ciò che è importante ora è il rilascio degli ostaggi e l'accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari. Sono già state perse molte vite, abbiamo bisogno di un cambiamento». Lo ha detto la commissaria Ue alla Gestione delle crisi Hadja Lahbib in un'intervista a un gruppo di media internazionali, tra cui ANSA. «Abbiamo bisogno di fatti, non di parole: giudicheremo questo cessate il fuoco sulla base della sua attuazione sul campo» ha aggiunto.
Smotrich: sì alla prima fase se subito dopo riprende guerra
Il partito di estrema destra israeliano Sionismo religioso di BezalelSmotrichafferma che approverà l'accordo e rimarrà al governo solo se il premier Benyamin Netanyahu promette di riprendere i combattimenti per distruggere Hamas dopo la prima fase dell'intesa sugli ostaggi. Il ministro delle Finanze vuole ricevere l'impegno del primo ministro per iscritto, riferisce Ynet.
Crisi notturna tra Netanyahu e Smotrich sull'accordo
Il motivo del ritardo nell'annuncio del primo ministro israeliano sull'accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi è «la crisi con il ministro sionista religioso Bezalel Smotrich e gli sforzi di Netanyahu per garantire l'integrità del governo dopo l'approvazione dell'accordo». Lo riferisce una fonte molto vicina al dossier citata dalla tv pubblica Kan. Secondo la fonte, gli uffici di Smotrich e Netanyahu erano molto vicini ad un'intesa durante la notte ma è intervenuta una crisi e attualmente «Smotrich rappresenta una vera minaccia per la sopravvivenza del governo».
Ue adotta un pacchetto di aiuti per 120 milioni a Gaza
«Oggi adottiamo un pacchetto di aiuti per 120 milioni di euro a Gaza per affrontare la crisi umanitaria in corso. Sappiamo che la situazione lì è catastrofica e che i palestinesi hanno urgente bisogno di cibo, forniture mediche, tende e altre protezioni». Lo ha detto la portavoce della Commissione Ue Speriamo Eva Hrncirova nel corso dell'incontro con la stampa. Nel complesso gli aiuti umanitari dell'Ue a paesi terzi raggiungeranno quest'anno 1,9 miliardi, ha anche sottolineato.
Protezione Civile, 73 morti a Gaza dopo annuncio tregua
Almeno 73 persone sono rimaste uccise negli attacchi israeliani a Gazadopo l'annuncio dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
Lo rende noto la Protezione Civile diGaza.La Protezione civile afferma che Israele ha martellato diverse aree del Territorio palestinese, parlando di un'intensificazione dei raid, che hanno provocato anche centinaia di feriti. «Da quando è stato annunciato l'accordo, le forze di occupazione israeliane hanno ucciso 73 persone, tra cui 20 bambini e 25 donne», ha detto all'Afp il portavoce dell'agenzia Mahmud Bassal, aggiungendo che altre 230 persone sono rimaste ferite nei «bombardamenti che continuano», il giorno dopo l'annuncio della tregua e che hanno preso di mira principalmenteGazaCity, ma anche Khan Younis (a sud della Striscia).
Hamas: «Impegnati a rispettare l'accordo di tregua»
Un membro dell'ufficio politico diHamas, Izzat al-Rashak, facendo riferimento all'annuncio dell'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu, secondo cui l'organizzazione terroristica «ritorna sui propri accordi», ha affermato che «Hamasè impegnata a rispettare l'accordo».
Slitta riunione governo Israele per voto su accordo a Gaza
L'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu ha diffuso una nota in cui afferma che «Hamasha rinnegato parti dell'accordo raggiunto con i mediatori e Israele nel tentativo di estorcere concessioni dell'ultimo minuto. Il gabinetto israeliano non si riunirà finché i mediatori non comunicheranno a Israele cheHamasha accettato tutti gli elementi dell'accordo».
Egitto teme il day after a Gaza, unità palestinese fondamentale
L'Egitto teme «il day after della guerra» nella Striscia di Gaza, affermando che l'Autorità nazionale palestinese (Anp) dovrà fare concessioni a Hamas in nome dell'unità palestinese. Lo scrive il quotidiano libanese al-Akhbar citando fonti egiziane. «Quanto ottenuto è la cosa migliore, per ora», hanno aggiunto le fonti egiziane. I funzionari egiziani ritengono quindi che il successo dell'accordo nella Striscia di Gaza sia legato principalmente alle intese interne palestinesi, olre alle mosse arabe e regionali che garantiscono il completo ritiro israeliano dall'enclave e la sua ricostruzione in modo da consentire una vita migliore ai suoi residenti.
Pasdaran, tregua a Gaza è una sconfitta per Israele
Le Guardie della rivoluzione iraniana hanno accolto il cessate il fuoco a Gaza tra Israele e Hamas come una «vittoria» per i palestinesi e una «sconfitta» per Israele. «La fine della guerra e l'imposizione di un cessate il fuoco... è una chiara vittoria e una grande vittoria per la Palestina e una sconfitta ancora più grande per il mostruoso regime sionista», affermano i Pasdaran in una dichiarazione.
Netanyahu: «Hamas vuole rinnegare accordo, Israele boccerà diktat su detenuti»
«Hamas sta cercando di rinnegare l'accordo» raggiunto con Israele per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi. In particolare, «vuole dettare i nomi dei detenuti palestinesi» che verranno rilasciati dalle carceri di Israele in cambio dei rapiti. Lo ha reso noto l'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il primo ministro israeliano, precisa la nota, ha ordinato alla sua squadra negoziale di respingere a priori questa richiesta.
Jihad palestinese: «accordo onorevole»
La Jihad islamica palestinese ha salutato come «onorevole» l'accordo di cessate il fuoco raggiunto per la Striscia di Gaza. «Il nostro popolo e la sua resistenza hanno imposto un accordo onorevole per fermare l'aggressione» israeliana, afferma il gruppo militante in una dichiarazione citata dai media locali. La seconda organizzazione islamista dopo Hamas nell'enclave palestinese aggiunge che rimarrà «vigile per garantire la piena attuazione di questo accordo».
Media, due americani in lista ostaggi da liberare in prima fase
Due americani detenuti a Gaza sono sulla lista degli ostaggi da rilasciare nella prima fase di sei settimane dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas annunciato ieri. Si tratta di Keith Siegel e Sagui Dekel-Chen, secondo quanto ha affermato un alto funzionario dell'amministrazione Biden, scrivono i media americani. Siegel fa parte della categoria degli ostaggi anziani, mentre Dekel-Chen era rimasto ferito il 7 ottobre. Il terzo ostaggio americano ritenuto ancora vivo, Edan Alexander, è un soldato e quindi non sarà rilasciato prima della seconda fase di 42 giorni, ma gli Stati Uniti sono impegnati a garantire la sua liberazione, ha dichiarato l'alto funzionario durante un briefing. I corpi di altri quattro americani ancora trattenuti a Gaza saranno consegnati nella terza fase dell'accordo, afferma il funzionario.
Gaza, 7 morti stanotte in due attacchi israeliani
La Protezione civile della Striscia di Gaza ha segnalato stamattina sette morti in due attacchi israeliani, poche ore dopo l'annuncio di una tregua che entrerà in vigore domenica tra Hamas e lo Stato ebraico dopo oltre 15 mesi di guerra. Il bombardamento di una casa nel quartiere Rimal della città di Gaza ha provocato cinque morti e oltre 10 feriti, secondo fonti palestinesi. Nel centro cittadino altre due persone sono morte in un raid che ha preso di mira un edificio. Ieri sera la Protezione civile della Striscia di Gaza aveva segnalato 20 morti in tre diversi attacchi israeliani, avvenuti dopo che il Qatar e gli Stati Uniti avevano annunciato un accordo per un cessate il fuoco nell'enclave palestinese.
Hamas, accordo tregua è «momento storico, sconfitta per Israele»
Uno dei leader di Hamas, Khalil al-Hayya, ha affermato in un discorso televisivo che Israele non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi nella Striscia di Gaza e definisce l'accordo di cessate il fuoco come un «momento storico» e una sconfitta per lo Stato ebraico. «Il nostro popolo ha frustrato gli obiettivi dichiarati e nascosti dell'occupazione: oggi dimostriamo che» Israele «non sconfiggerà mai il nostro popolo e la sua resistenza», ha detto al-Hayya citato dai media locali. Il leader di Hamas ha elogiato i massacri di israeliani guidati dal gruppo palestinese nell'ottobre 2023 che hanno dato inizio alla guerra nella Striscia di Gaza come un «successo militare» e «una fonte di orgoglio» per il popolo palestinese. Al-Hayya ha apprezzato anche Hezbollah in Libano e gli Houthi nello Yemen per aver lanciato attacchi contro Israele in solidarietà alla causa di Hamas. Il leader del gruppo islamista ha quindi assicurato che Hamas continuerà a perseguire la distruzione di Israele e a guardare a Gerusalemme e alla moschea di Al-Aqsa come guida. «Il nostro nemico non vedrà mai un momento di debolezza da parte nostra», ha sottolineato. «A nome di tutte le vittime, di ogni goccia di sangue versata e di ogni lacrima di dolore e oppressione diciamo: non dimenticheremo e non perdoneremo» le sofferenze inflitte alla popolazione di Gaza durante la guerra, aveva detto precedentemente al-Hayya.